Quando va bene il post del mercoledì lo scrivo il lunedì; se sono particolarmente ispirata mi bastano pochi minuti anche, al limite, il martedì pomeriggio. Oppure, se proprio non si che pesci prendere, metto insieme un paio di considerazioni confuse il martedì sera (c'è Gramellini che scrive il suo Caffè sul Corriere ogni giorno, e ogni giorno è sagace e divertente, profondo e mai banale, ma come fa?).
Insomma, ieri era martedì e mi sono un po' sopravvalutata, sono tornata a casa all'ora di cena e mi dicevo ci avrei pensato più tardi, a pancia piena. E invece più tardi è successo quel che mi succede di solito: dopo mangiato entro in modalità standby, per cui sono apparentemente ancora sveglia, ma tutti i circuiti e i pensieri sono già andati a dormire. E poi mi sono messa a vedere un film su Glenn Miller con James Stewart e, lo capite anche voi, non potevo certo dedicarmi ad altro. Non mi sono nemmeno addormentata sul divano. Vabbè, quasi.
Tutto questo per dirvi che stamattina, tra il caffè e l'acqua alle piante, ho realizzato che non avevo scritto nulla e allora ho preso il libro che sto leggendo, l'ho ficcato in borsa per fotografarlo e deciso di parlarvene qui. Diario di un'estate marziana di Tommaso Pincio (Giulio Perrone Editore) è un diario - come facilmente si evince - scritto durante l'estate, ma è anche una biografia e un racconto. La biografia è quella di Ennio Flaiano, scrittore, sceneggiatore, giornalista, osservatore, romanziere e tanto altro; avevo già letto di lui quest'anno e allora quando mi sono ritrovata per le mani questo libro ho cominciato a sfogliarlo. Mi è andata bene.
Siamo a Roma e siamo d'estate (la stagione preferita di Flaiano; ma chissà se gli sarebbe piaciuta ancora questa estate infinita e affollatissima?), Tommaso Pincio o chi per lui se ne va a spasso per una città bellissima e a tratti ostile, e passeggiando pensa a Flaiano, alle sue massime passate alla storia (ma non sono proprio completamente sue), ai premi letterari, ai marziani e al cinema, e ogni passeggiata, ogni pagina del diario, è un pezzetto in più di una storia che si costruisce davanti ai nostri occhi, e allarga i suoi tentacoli verso mille altri libri e mille altri film che Pincio cita e che io mi appunto sul telefono. La mia estate marziana comincia nei primi veri giorni d'autunno, ma che importanza fa?