Confesso: ogni volta che parlo di libri in questo periodo vorrei parlarvi del mio 365 giorni a Roma (a proposito, chi volesse acquistarlo lo trova qui) ma devo pur mantenere un certo contegno e - visto che le librerie pullulano di nuovi titoli - stavolta vi segnalo un libro scritto da un'altra autrice. E che autrice: si tratta di Loredana Lipperini, che definire solo giornalista e scrittrice è un tantinello riduttivo, lei che è la madre della Lipperatura, la letteratura dal suo punto di vista. Insomma, per farla breve qualche giorno fa girovagavo nella libreria del Touring Club per perdere tempo (e soldi, visto che ogni volta che entro qui dentro non esco mai a mani vuote, ma tant'è; son soldi ben spesi) e mi è caduto l'occhio su questo libriccino. Sapete poi come succede: si sfoglia qualche pagina a caso, si legge la quarta di copertina, si sfoglia ancora qualche pagina, si lascia sullo scaffale, si fa un giro e si ritorna a prenderlo. La cosa che mi incuriosiva di più di questo Roma dal bordo è proprio il racconto della città che diventa una vera e propria biografia: in fondo è vero che uno la città in cui vive non la conosce mai del tutto, e che i luoghi non sono semplici punti su Google Maps (stavo per dire Tuttocittà, ahimè, la vecchiaia), ma posti in cui la nostra personcina ha trascorso momenti della sua vita. E mi ha fatto sorridere leggere che lei non ha mai passato del tempo significativo all'Aurelio, dove io invece ho trascorso più della metà della mia vita senza invece mai considerare i luoghi che per Lipperini sono casa. E mi è venuta voglia di prendere la metro e andare a scoprirli: niente di monumentale, nessun motivo di apparente interesse, solo la voglia di far corrispondere un altro pezzetto della mia vita con un altro pezzetto della città, per poi poter dire: "ah sì, qui mi ricordo che una volta..."