La volta di Pietro

Succede sempre così: il mese prima finisco di registrare il podcast e mi dico con convinzione che la volta successiva non mi ridurrò all'ultimo minuto, ma che preparerò per tempo tutto. E poi, puntualmente, arrivo alla fine del mese senza niente di pronto. La cosa più complicata - e mi domando ancora perché sia così difficile, vista la quantità di materiale - è scegliere il tema. Penso ad artisti, opere, momenti storici, quadri, chiese, statue, e niente mi sembra adatto. Poi, quasi fuori tempo massimo, per fortuna arriva l'illuminazione, e non ho ancora capito bene come succede: chissà se pure Omero doveva aspettare tanto per l'ispirazione? Sta di fatto che stavolta ho rispolverato due libriccini che credevo persi chissà dove, e sono stati loro a indicarmi la via. Una volta scelto il soggetto, scrivere l'episodio (l'ideale è restare sulle 80 righe) per fortuna è facile, e in mezza giornata me la cavo. Poi...poi arriva la parte della registrazione, e lì ci sono due possibilità: buona la prima, che però non capita quasi mai, oppure mi tocca rileggere tutto per almeno quattro o cinque volte, in piedi e con le finestre chiuse per non avere rumori di fondo. Dopo un estenuante sessione di registrazione, anche stavolta sono arrivata alla conclusione dell'episodio, dedicato stavolta a Pietro da Cortona, protagonista assoluto della Roma barocca, pittore e architetto coi fiocchi, e alla volta di palazzo Barberini, dipinta per celebrare Urbano VIII e la sua famiglia.


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