Ritratto di signora

Testimonianza dell'ultimissima fase della carriera di Gustav Klimt, il ritratto di Amalie Zuckerkandl non è stato nemmeno concluso dall'artista, colpito da un ictus all'inizio del 1818.  In realtà, anche se non finito (la parte bassa dell'abito è appena abbozzata) il ritratto è perfetto così, testimonianza di un genere, quello femminile, che Klimt ha indagato costantemente, e non solo sulla tela...tanto che nell'Austria di quegli anni se ne andava a spasso una nidiata di piccoli Klimt, tutti figli, più o meno riconosciuti, dall'artista.  Elegantissima, con l'acconciatura tipica della Vienna di inizio secolo, il volto di Amalie (morta qualche tempo dopo in un campo di concentramento) è incorniciato da un malizioso collarino di velluto nero che mette in risalto tutto il biancore della sua pelle.
Testimonianza dell'ultimissima fase della carriera di Gustav Klimt, il ritratto di Amalie Zuckerkandl non è stato nemmeno concluso dall'artista, colpito da un ictus all'inizio del 1818. In realtà, anche se non finito (la parte bassa dell'abito è appena abbozzata) il ritratto è perfetto così, testimonianza di un genere, quello femminile, che Klimt ha indagato costantemente, e non solo sulla tela...tanto che nell'Austria di quegli anni se ne andava a spasso una nidiata di piccoli Klimt, tutti figli, più o meno riconosciuti, dall'artista. Elegantissima, con l'acconciatura tipica della Vienna di inizio secolo, il volto di Amalie (morta qualche tempo dopo in un campo di concentramento) è incorniciato da un malizioso collarino di velluto nero che mette in risalto tutto il biancore della sua pelle.