La Roma di Emile

Per gli amanti dei libri, l'estate e le ferie sono sinonimo di una cosa sola: leggere (tanto). E allora, che ne dite di rispolverare un classico? Perché, certo, le nuove uscite fanno sempre gola, ma puntare sull'usato sicuro fa sempre bene. E allora questa settimana vi propongo nientemeno che Zola, e il suo Roma. Che non è un diario (anche se lo scrittore visitò la città eterna a fine Ottocento), ma un romanzo: nello specifico, è la storia di Pierre Froment, giovane abate francese che arriva in città per difendere il suo libro, secondo lui ingiustamente inserito nell'indice dei libri proibiti...ci riuscirà? Questo di certo non ve lo svelo, però sono andata a cercare nel testo qualche bella descrizione della città per incuriosirvi, e ho trovato questa. Chissà se chi vede Roma per la prima volta sente davvero di aver ricevuto un colpo in pieno viso? 

"Voleva avere il colpo in piena faccia, Roma tutta intera veduta in uno sguardo, la città raccolta, abbracciata in un solo amplesso. Ed ebbe l’energia di non voltarsi più, nonostante lo slancio di tutto l’esser suo. In cima si alza una vasta terrazza: colà si trova la chiesa di San Pietro in Montorio, sul posto dove, a quanto si dice, San Pietro è stato crocifisso. La piazza è nuda e fulva, arsa pei grandi solleoni dell’estate, mentre di dietro, un po’ più in là, le acque chiare e scroscianti dell’Acqua Paola piovono in larghi rivi gorgoglianti dalle tre conche della fontana monumentale, in eterna frescura. E lungo il parapetto che ricinge il terrazzo, a picco sul Trastevere, stanno sempre in fila dei viaggiatori, degli inglesi sottili, dei tedeschi tarchiati, a bocca aperta nella ammirazione tradizionale, con in mano la loro guida che consultano per riconoscere i monumenti"

 

E comunque sì, ancora oggi san Pietro in Montorio è arsa dal solleone in estate, e i turisti stanno sempre con la guida in mano a cercare di riconoscere cosa vedono di fronte a loro.