Secondo la leggenda all'epoca di Domiziano, poco distante da porta Latina, il povero san Giovanni Evangelista venne immerso nell'olio bollente (ma lui, invece di friggere, ne uscì vivo): per ricordare quest'evento miracoloso venne costruito il piccolo tempietto di san Giovanni in Oleo - restaurato nel Seicento da Borromini - e la chiesa di san Giovanni a porta Latina a pochi passi. Quest'ultima sarebbe stata costruita nel V secolo, ai tempi di papa Gelasio, e restaurata più volte, soprattutto del 1191: a questo intervento risale gran parte di quello che vediamo oggi: il campanile, il portico con le colonne di spoglio, l'interno dall'impianto molto semplice che però dobbiamo provare a immaginare completamente coperto da affreschi. Per fortuna, se ne vede ancora una buona parte, mentre il resto è andato perduto nel corso dei secoli...nell'abside per esempio spicca oggi una dimenticabile opera del cavalier d'Arpino, realizzata alla fine del Cinquecento. Ma si sa, a volte bisogna accontentarsi.