Il teatro di Pietro

Probabile che quest'anno santa Maria della Pace, chiesina alle spalle di piazza Navona, abbia avuto un surplus di ingressi (che, in assenza di turisti, immagino in gran parte romani) soprattutto grazie al traino pubblicitario rappresentato dalle possenti, seppur delicate, Sibille dipinte da Raffaello nella cappella Chigi. Ora, non me ne voglia Raffaello, ma quando riesco ad entrare in chiesa (e accade abbastanza di rado, perché evidentemente i nostri orari non coincidono) ne approfitto per godermi la vista di una delle cupole più belle di quelle della città barocca (seconde solo a quelle di Borromini): realizzata da Pietro da Cortona e completamente bianca - tranne che per l'immagine di Dio nella lanterna - eppure per niente banale, riesce anzi a dare luce e movimento a tutta l'area della tribuna, con costoloni e cassettoni in stucco che si sovrappongono regalandoci, nonostante la divisione in spicchi, un gran senso di pace e continuità. Che Pietro fosse bravo a piegare lo spazio secondo i suoi desideri lo aveva d'altronde già ampiamente dimostrato, in pittura e come architetto; chi ne volesse una prova ulteriore non dovrà fare altro che uscire dalla chiesa, fare qualche passo e voltarsi a guardare la facciata, e la piazzetta antistante: qui Pietro ha preso il poco spazio che c'era, ha allargato un po' di qua e un po' di là, ha aggiunto un portico minuscolo e ha dato al tutto il respiro di una piazza monumentale. Niente male davvero...