Il sacello di san Zenone

Di medievale a Roma non è rimasto poi molto, ma quello che c'è è di qualità sublime. Prendete ad esempio, dentro santa Prassede, il sacello di san Zenone: entrare qui è come tuffarsi in un piccolo portagioie scintillante di ori e di gemme preziose. Tutto qua dentro è ricoperto da mosaici: la fantastica volta dove gli angeli, in piedi sopra le - vere - colonne (che stanno agli angoli del sacello, e che non hanno altra funzione che non aver fatto da scala a queste creature ultraterrene), reggono il clipeo con l'immagine di Cristo. Mosaici negli arconi, che sembrano tappezzati da preziosissime carte da parati, e sulle pareti, per mostrarci una teoria di santi, apostoli e sante: tra queste ultime se ne sta Teodora, la madre di papa Pasquale I (il committente del sacello), che pare capitata lì per caso mentre qualcuno faceva una foto alle sante. Che ci farebbe altrimenti lei, evidentemente viva (lo si capisce dall'aureola quadrata che ha attorno alla testa) in mezzo a questo paradiso fatto di minuscole tessere colorate?