Il San Matteo di Camillo

Nel restaurare San Giovanni in Laterano per il Giubileo del 1650, Francesco Borromini dovette faticare non poco per star dietro ai desideri di papa Innocenzo X, e la navata centrale è forse quella che riflette meno il suo genio per i tanti paletti posti dal pontefice. Qui, salvando faticosamente soffitto e pavimento, Borromini inglobò le vecchie colonne in robusti pilastri, decorati da nicchie che riutilizzando le colonne in marmo verde delle navate laterali. Le sculture arrivarono però solo negli anni Venti del Settecento. Il san Matteo qui presente è per esempio opera di Camillo Rusconi
Nel restaurare San Giovanni in Laterano per il Giubileo del 1650, Francesco Borromini dovette faticare non poco per star dietro ai desideri di papa Innocenzo X, e la navata centrale è forse quella che riflette meno il suo genio per i tanti paletti posti dal pontefice. Qui, salvando faticosamente soffitto e pavimento, Borromini inglobò le vecchie colonne in robusti pilastri, decorati da nicchie che riutilizzando le colonne in marmo verde delle navate laterali. Le sculture arrivarono però solo negli anni Venti del Settecento. Il san Matteo qui presente è per esempio opera di Camillo Rusconi