Alla centrale Montemartini

Secondo Max Ernst, il surrealismo è "l'incontro casuale di una macchina per cucire e di un ombrello sul tavolo operatorio". Ecco, questa è più o meno la sensazione che si ha quando si entra per la prima volta alla Centrale Montemartini, vecchia centrale elettrica su via Ostiense attiva dal 1912 e riconvertita in museo nel 1997. Le macchine oggi convivono alla perfezione con sculture, busti e mosaici di epoca romana, creando contrasti suggestivi e regalandoci scorci che farebbero la gioia dei surrealisti. 

Tra i capolavori della collezione i ritratti, tipica espressione dell'arte romana, la dolce musa Polimnia, avvolta nel suo abito e trovata così dalle parti di villa Fiorelli dove un tempo sorgeva la grande villa voluta da Settimio Severo e completata da Elagabalo, e poi la statua in marmo rosso violaceo che rappresenta il povero Marsia vinto da Apollo, oppure i tanti esempi di mosaici, così pieni di dettagli che si potrebbe passare l'intera giornata a contemplarli.