L'altro cupolone

Non vado spesso all'Eur, ma quando lo faccio mi piace sempre osservare gli edifici da lontano, soffermarmi sull'atmosfera metafisica che si respira da queste parti, seguire con lo sguardo le prospettive pensate dagli architetti che hanno progettato il quartiere tra gli anni Trenta e Sessanta del secolo scorso, vedere apparire in fondo alla strada, innalzata sulla sua collinetta, la basilica dei santi Pietro e Paolo. Che è poi il punto più alto del quartiere, con la sua cupola che svetta tra le più alte del panorama cittadino. Dedicata ai patroni di Roma e progettata da Arnaldo Franchini, è una riproposizione moderna dell'architettura religiosa a pianta centrale tanto cara all'inizio del Cinquecento (provate a pensare al tempietto del Bramante di san Pietro in Montorio, o al progetto che lo stesso Bramante fa per san Pietro in Vaticano), ma realizzata - ça va sans dire - in cemento armato, seppur rivestito in un più classico travertino, e ardesia per la copertura della cupola, anche se in origine questa doveva aver una colorazione dorata per risaltare nel bianco del quartiere, ed essere ancora più visibile da lontano. La scalinata che la lega a viale Europa la rende se possibile ancor più scenografica...perfetta per campeggiare nelle vostre (nostre) foto più ispirate. In fondo metà del lavoro lo fa la chiesa stessa!