Maximo e virtuale

Chi ha passato giorni a studiare la Guida Archeologica di Roma di Filippo Coarelli guarderà magari con un po' di sospetto a iniziative come queste, che in un attimo ricostruiscono la realtà della Roma imperiale: vuoi mettere al confronto leggere le fonti, datare correttamente i bolli laterizi, rintracciare un edificio nella Forma Urbis? Io, che pure la guida di Coarelli l'ho un po' sfogliata, non mi sento di essere così categorica, e per un semplice motivo: ho accompagnato tanti turisti (d'oltreoceano, soprattutto) tra le spoglie della città antica e ho constatato con quanta fatica chi, arrivato magari dal Wyoming (ma anche da Como, o Velletri, o Avola) la sera prima, cercasse di mettere a fuoco come doveva apparire il Colosseo nei suoi momenti migliori. Ecco, visto che non siamo tutti specialisti, e visto che magari ogni tanto abbiamo pur voglia di qualcosa di diverso, l'iniziativa Circo Maximo Experience può rivelarsi interessate. Soprattutto perchè del povero circo non rimane ormai molto...questo in particolare è un progetto di realtà aumentata e virtuale che accompagna il visitatore in tutte le fasi storiche del circo, da quando ancora non c'era all'epoca medievale, e lo fa grazie a visori immersivi e auricolari stereofonici, e in sei lingue (in italiano le voci sono di Claudio Santamaria e Iaia Forte). Che dite, proviamo?