Canaletto a Roma

Bernardo Canal (1673-1744) e Canaletto (1697-1768) Santa Maria d’Aracoeli e il Campidoglio, Roma 1720 ca. olio su tela, cm 146,5 x 200 Budapest, Szépmúvészeti Múzeum/Museum of Fine Arts, 53.483 © 2018. Szépművészeti Múzeum - Museum of Fine Arts Budapest
Bernardo Canal (1673-1744) e Canaletto (1697-1768) Santa Maria d’Aracoeli e il Campidoglio, Roma 1720 ca. olio su tela, cm 146,5 x 200 Budapest, Szépmúvészeti Múzeum/Museum of Fine Arts, 53.483 © 2018. Szépművészeti Múzeum - Museum of Fine Arts Budapest

"Antonio Canale, veneziano, pittore di prospettive

riputatissimo. [...] Da pochissimi degli antichi, e da nessun de'

moderni fu eguagliato nell'arte di copiare e contrafare con tanta perfezione la natura ed il vero" sono parole del pittore veronese Pietro Guarienti, che fu anche il primo biografo di quell'artista che più di altri ha contribuito a rendere la veduta un genere apprezzatissimo da committenti e collezionisti. E, in effetti, se si pensa ad una veduta di città, non si pensa ad altri che a Canaletto: al pittore veneziano, nel 250esimo anniversario della sua morte, il museo di Roma dedica una bella mostra aperta fino al 19 agosto. Canaletto a Roma? Eh sì, perché il pittore fu nell'Urbe tra il 1719 e il 1720, e rimase impressionato dalla città antica, che continua a riproporre in vedute e capricci (entrambe contese dai collezionisti di mezza Europa) fino agli anni '40 del secolo. In mostra 42 dipinti, 9 disegni, 16 libri e alcuni documenti d'archivio che testimoniano l'intera carriera di questo instancabile ritrattista di città.