Per valutare un pittore, e farsi un'idea più precisa della bontà della sua opera, è buona cosa capire quali e quanti artisti ha influenzato in maniera più o meno precisa. E se pensiamo che Joseph Mallord William Turner conta tra i suoi estimatori, tra gli altri, Monet, Friedrich, Van Gogh, Degas, Paul Klle, Franz Marc, Kandinsky e Klimt, beh, allora qualcosa di buono deve proprio esserci. Ecco perché visitare la mostra che ha da pochi giorni aperto al Chiostro del Bramante (fino al 26 agosto) è un'ottima idea: più di 90 opere tra schizzi, studi, acquerelli, disegni e oli provenienti dalla Tate Gallery, realizzate nel corso degli anni (Turner muore nel 1851 a 76 anni) per il "proprio diletto" (come scrisse John Ruskin) e che rappresentano ricordi di viaggio, frammenti di luoghi e di ricordi rielaborati dal pittore nel suo studio. Abitudine del pittore era infatti di lavorare sei mesi en plein air, e passare i successivi sei a rielaborare ciò che aveva visto dal vivo: il risultato è una pittura evanescente, quasi misteriosa, dove natura e romanticismo si fondono alla perfezione, per il solo piacere dei nostri occhi.