Gli orti del Palatino

Bernardo Bellotto,   L’Arco di Tito a Roma, 1740 circa,   Bergamo, Accademia Carrara Courtesy Accademia Carrara, Bergamo
Bernardo Bellotto, L’Arco di Tito a Roma, 1740 circa, Bergamo, Accademia Carrara Courtesy Accademia Carrara, Bergamo

Rifletteteci un attimo: siete un cardinale nato in seno ad una delle famiglie più potenti della capitale e, in assenza di Facebook e Instagram, volete rendere noto a tutti il vostro potere e prestigio. Dove altro, se non sul Palatino, il colle imperiale di Roma, allestireste un giardino di delizie? Deve essere stato questo lo stesso pensiero del cardinal Alessandro Farnese, che fece realizzare sul colle quelli che infatti ancora oggi chiamiamo Horti Farnesiani. Proprio là, completato il restauro delle Uccelliere, ha aperto una mostra che racconta la storia rinascimentale e barocca di questi luoghi, suggerendo al trafelato turista medio una maniera più lenta e insolita di godere l'area archeologica. Fino al 28 ottobre sarà allora possibile ripercorrere i fasti dei Farnese attraverso prestiti di eccezionale valore, arrivati dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli: tornano così per la prima volta a casa il Barbaro Inginocchiato e Iside Fortuna, esposti nelle Uccelliere insieme ai busti di Daci prigionieri. Eh sì, quando ha scelto il Palatino, il cardinal Farnese ci ha proprio visto bene.