Un santo nel sottoscala

Di tutte le chiese presenti in città, ci sono ottime possibilità che i romani abbiano visitato nella loro vita almeno una di quelle presenti sull'Aventino. E il motivo non ha nulla a che vedere con motivi devozionali, ma è invece legato a fattori - diciamo così - matrimoniali. Quanti di voi hanno assistito ad almeno un matrimonio tra santa Sabina (in vetta alle preferenze delle future spose) e sant'Alessio (santi Bonifacio e Alessio in realtà), che segue di un'incollatura? Pochi conoscono però la vicenda del santo, vissuto nel V secolo e destinato dal padre Eufemiano a nozze che il giovane Alessio non pensava nemmeno lontanamente di accettare: ecco quindi che il ragazzo decise di fuggire da Roma la notte prima del matrimonio e scappare in Siria, dove rimane per 17 anni. Trascorso tanto tempo lontano da casa, Alessio decide di tornare a casa ma, malridotto com'era, nessuno lo riconosce; Eufemiano gli consente tuttavia di vivere per il resto della sua vita nel sottoscala del suo palazzo. Solo dopo la sua morte, leggendo una lettera che non aveva mai consegnato, il padre si rende conto dell'identità di quello che credeva un povero mendicante. La vicenda del povero Alessio è ricordata da un gruppo scultoreo sulla controfacciata della basilica...dategli un'occhiata al prossimo matrimonio. E magari una volta usciti giocate al lotto; pare infatti che Alessio, se invocato, riesca a dare i numeri vincenti. Tentar non nuoce.