Il Vate e l'Urbe

Cosa c'è di più decadente e raffinato di D'Annunzio? Forse solo Il piacere riesce ad essere più elegante, decadente e raffinato del suo autore. Eccovene un brano, tra l'Aventino e le ville romane...buona domenica

 

Ovunque passassero, lasciavano una memoria d'amore. Le chiese remote dell'Aventino, Santa Sabina su le belle colonne di marmo parlo, il gentil verziere di Santa Maria del Priorato, il campanile di Santa Maria in Cosmedin, simile a un vivo stelo roseo nell'azzurro, conoscevano il loro amore. Le ville dei cardinali e dei principi: la villa Pamphilj, che si rimira nelle sue fonti e nel suo lago tutta graziata e molle, ove ogni boschetto par chiuda un nobile idillio ed ove i balaustri lapidei e i fusti arborei gareggian di frequenza; la villa Albani, fredda e muta come un chiostro, selva di marmi effigiati e museo di bussi centenari, ove dai vestiboli e dai portici, per mezzo alle colonne di granito, le cariatidi e le erme, simboli d'Immobilità, contemplano l'immutabile semetria del verde; e la villa Medici che pare una foresta di smeraldo ramificante m una luce soprannaturale; e la villa Ludovisi, un po' selvaggia, profumata di viole, consacrata dalla presenza della Giunone cui Wolfgang adorò, ove in quel tempo i platani d'Oriente e i cipressi dell'Aurora, che parvero immortali, rabbrividivano nel presentimento del mercato e della morte; tutte le ville gentilizie, sovrana gloria di Roma, conoscevano il loro amore.