Protagonista della mostra di oggi è il solito Carneade oggi dimenticato da tutti, nonostante il nostro abbia avuto alla fine dell'Ottocento un grande successo: parlo di Felice Beato, fotografo veneziano naturalizzato inglese sempre in viaggio. Le sue prime fotografie infatti, realizzate assieme al fratello Antonio ed al fotografo inglese James Robertson, sono quelle che documentano la guerra di Crimea; da lì i tre si sposteranno poi verso Oriente...e questo è proprio il periodo che ci interessa. Nel 1863 Beato (stavolta solo soletto) arriva infatti in Giappone, dove rimane per ben 15 anni specializzandosi nelle foto ritoccate. Niente Photoshop, per carità: il ritocco era all'epoca solo costituito dal colore, dato a mano sulla lastra fotografica bianca e nera. Una mostra alla Fondazione Luciana Matalon di Milano (fino al 30 giugno) espone proprio le opere giapponesi di Beato, 110 scatti che paiono prese in un altro mondo, esposti assieme a tre album souvenir che ancora conservano le copertine originali in lacca, madreperla e avorio. Per un viaggio nel tempo e nello spazio.