Santa Maria Antiqua riapre al pubblico

Come in un microcosmo, il foro Romano è uno specchio di tutta la storia di Roma: qui si può trovare la sua origine (pressapoco dalle parti della Regia e del tempio di Vesta), l'epoca repubblicana e quella imperiale, i primi (o quasi) monumenti della Roma antica e gli ultimi (o quasi) monumenti realizzati prima della fine dell'impero romano d'occidente. E poi si continua, con le invasioni, i saccheggi, i riutilizzi...ecco, oggi ci concentriamo proprio sul riutilizzo di un'antica aula di epoca imperiale alla base del Palatino, trasformata in basilica attorno alla metà del V secolo d.C, anno più, anno meno. Santa Maria Antiqua (per distinguerla da santa Maria Nova, meglio nota forse come santa Francesca Romana, che sorge poco più in là, verso il Colosseo) riapre finalmente al pubblico dopo oltre trent'anni, e svela il suo tesoro fatto di affreschi. Si tratta di qualcosa come 250 mq di superficie dipinta in epoche diverse, dal V all'VIII secolo, a volte sovrapposti in un intricatissimo puzzle di epoche diverse, ma senza dubbio una delle testimonianze più importanti dell'arte altomedievale romana, così vicina alla contemporanea arte bizantina, oggi quasi del tutto sconosciuta perché devastata dalla furia iconoclasta proprio nell'VIII secolo. Abbandonata dopo il terremoto dell'874 d.C., la basilica venne riscoperta da Giacomo Boni solo nel 1900: oggi torna finalmente fruibile, per la gioia di chi, come ma, ha studiato il suo cosiddetto "angelo bello" solo sui libri d'arte...Curiosi, eh?