Gli scapigliati in mostra

Se Tranquillo Cremona fosse vissuto negli anni '70 sarebbe stato un figlio dei fiori: avrebbe avuto i capelli lunghi, sarebbe stato a Woodstock fumando marijuana, la sua vita sarebbe stata tutta sesso, droga e rock and roll...per fortuna (purtroppo?) è vissuto alla fine dell'Ottocento, quindi s'è dovuto accontentare di essere scapigliato. A lui, e agli altri scapigliati, è dedicata la mostra Tranquillo Cremona e la Scapigliatura, alle scuderie del castello visconteo di Pavia fino al 5 giugno. Un'occasione per riscoprire un movimento artistico e culturale che non ha molto da invidiare alla bohème parigina, e che accomuna artisti che hanno sempre sentito troppo strette le regole del buonsenso comune e della cultura tradizionale: ecco allora dipinti dalla pennellata sfatta, nervosa, immagini sfocate e decadenti, così come decadente, romantica e ambigua è la letteratura di quegli anni..."tutti amarono l'arte con geniale sfrenatezza; la vita uccise i migliori" scrisse una volta Cletto Arrighi, poeta scapigliato che riuscì a cogliere perfettamente, in poche righe, o spirito di un'epoca.