Sei domus a Pompei

foto beniculturali.it
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C’è la casa di Paquius Proculus con i suoi splendidi mosaici su via dell’Abbondanza, quella dell’Efebo, la casa del Criptoportico con gli affreschi ispirati all’Iliade, quella del Sacerdos Amandus o quella – più semplice – di Fabius Amandio, e la fullonica di Stephanus dove venivano lavati e trattati i tessuti. Sono questi gli edifici che a Pompei hanno aperto al pubblico dopo i restauri degli ultimi anni, sei domus (una goccia nel mare dei 1500 edifici che – ad oggi – sono stati portati alla luce) che mostrano al meglio quella che doveva essere la vita a Pompei prima dell’eruzione del 79 d.C. Ecco allora sfilare davanti ai nostro occhi mosaici raffinatissimi, come quelli della domus di Paquius Proculus, facoltoso pompeiano che si fece realizzare uno dei più ampi tappeti musivi della città, o la distrutta bottega di un tabellarius (che si guadagnava il pane costruendo tavolette cerate, le antenate dei nostri bloc notes) che si trovava al piano superiore della domus del Sacerdos Amandus, o il piccolo ninfeo della domus dell’Efebo…ancora davanti al computer? Non siete stati presi anche voi dalla voglia irrefrenabile di programmare una gita all’ombra del Vesuvio?   

Distanza Roma-Pompei: 241 km