Viva Vittorio Emanuele

All'indomani dell'ingresso dei bersaglieri a Roma, il 20 settembre del 1870, le reazioni in città non potevano essere tra le più diverse...c'era chi non stava in sé dalla gioia e chi invece non riusciva proprio a mandar giù il fatto che fosse caduto il potere temporale del papa. Tra questi ultimi il principe Lancellotti, che decise addirittura di chiudere il portone principale del suo palazzo (lungo via dei Coronari, costruito alla metà del Cinquecento da Daniele da Volterra e decorato, all'interno, da affreschi del Guercino e di Agostino Tassi) e di tenerlo chiuso fino al 1929, quando la Chiesa e lo Stato firmarono i patti lateranensi. Qualche buontempone tuttavia, ben conoscendo le inclinazioni politiche della famiglia, decise di lasciare ben in vista - su una delle colonne che fiancheggiano il portale - le lettere V.V.E.: per sciogliere il rebus oggi serve forse riflettere qualche minuto, ma all'epoca era chiaro per tutti che quelle tre lettere significassero "Viva Vittorio Emanuele"...con buona pace dei papalini...