Giotto. L'Italia

"Divenne tanto imitatore della natura, che ne' tempi suoi sbandí affatto quella greca goffa maniera, e risuscitò la moderna e buona arte della pittura, et introdusse il ritrar di naturale le persone vive, che molte centinaia d'anni non s'era usato" basterebbero queste parole, scritte dal Vasari a metà Cinquecento, per capire quanto Giotto fosse considerato importante per il cammino dell'arte italiana dalla goffa maniera bizantina al naturalismo che avrebbe caratterizzato il Rinascimento. Proprio a lui è dedicata una grande mostra che ha appena inaugurato al palazzo Reale di Milano. Giotto. L'Italia (fino al 10 gennaio 2016): l'idea è di sottolineare la portata rivoluzionaria dell'arte del pittore, attivo per cardinali, ordini religiosi, banchieri, perfino dal re di Napoli, e di come il suo insegnamento sia stato fondamentale per artisti successivi. La mostra presenta al pubblico 13 opere di Giotto, nessuna delle quali è stata mai esposta prima a Milano; tra le più importanti senza dubbio il polittico Stefaneschi, dipinto attorno al 1320 per l'altare maggiore della basilica di san Pietro (prima versione), che lascia il Vaticano per la prima volta dopo Settecento anni. E scusate se è poco...