La chiesa di zucchero

Prima di fare la foto ho atteso che i due furgoni si spostassero...ho atteso e atteso ancora, ma ahimè non se ne sono andati...il quadro barocco che avrei voluto proporvi ne esce fuori un po' malconcio, ma tant'è. La storia della chiesa della Maddalena, che rappresenta uno degli esempi meglio riusciti di edifici barocco-rococò a Roma, comincia in realtà molto prima, addirittura nel Trecento, ma è solo nel 1586 che l'edificio vene assegnato a Camillo de Lellis come sede della compagnia dei ministri degli infermi (detti anche Camilliani dal suo fondatore) che il santo aveva istituito qualche anno prima. La chiesa fu in realtà completamente ricostruita (e ci volle più di un secolo per terminarla...) e consacrata solo nel 1727: subito fioccarono le critiche, che prendevano di mira soprattutto la facciata, troppo leziosa ed arzigogolata, lontana insomma da quell'idea di sobrietà che per molti quel luogo, consacrato alla cura degli infermi, avrebbe dovuto fare propria. "La chiesa di zucchero" addirittura la definirono, perché le sue decorazioni, gli stucchi ed i rilievi ricordavano quelle sculture di zucchero che andavano tanto di moda nei banchetti dell'epoca...Da segnalare la sacrestia della chiesa, che conserva ancora intatto il mobilio originario, e la quattrocentesca statua della Maddalena, che pare si salvò dall'alluvione del 1598 spostandosi da sola tra gli altari, fino a trovare riparo su quello maggiore. Ah, queste donne, anche se di legno, hanno una soluzione per tutto!