Michelangelo in salsa belga

Distratti dai tanti scorci pittoreschi, concentrati sui primitivi fiamminghi, impigriti da uno spuntino a base di patatine fritte e gauffre - il tipico waffel dolce guarnito da ogni sorta di squisitezze - si corre il rischio di lasciare Bruges dimenticandosi di Michelangelo e della sua Madonna della chiesa di Nostra Signora. Pericolo gravissimo, perché la scultura è davvero un capolavoro del giovane artista, realizzata qualche anno dopo la Pietà del Vaticano. E, in effetti, guardando il gruppo della Vergine con Bambino, sembrano esserci non pochi punti di contatto: la stessa pulizia del marmo (siamo ancora lontani dal non-finito tipico di Michelangelo), lo stesso sguardo assorto della Vergine che sembra meditare sul futuro del figlio, caratterizzato dalla stessa espressione pensosa. Ma come ci è arrivata la scultura fin quassù? Il tramite tra i committenti, i ricchi mercanti di tessuti Jean e Alexandre Mouscron, e l'artista sembra sia stato il banchiere Jacopo Galli, grande collezionista ed estimatore proprio di Michelangelo, che ospita addirittura in una delle sue case del rione Parione a Roma. Pochi in Italia vedranno la scultura, che lascia l'Italia praticamente di soppiatto per arrivare a Bruges dove verrà invece accolta con tutti gli onori, rimanendo al suo posto fino a quando, durante l'occupazione napoleonica, parte alla volta di Parigi (tornerà a Bruges nel 1815) e successivamente nel 1944, quando i tedeschi la trasportano in Germania...avete presente il film Monuments Men?


Distanza Roma-Bruges: 1586 km