Barocco a Roma

Gian Lorenzo Bernini Ritratto di Costanza Bonarelli 1636-37 ca. Marmo di Carrara Firenze, Museo Nazionale del Bargello Ex S.S.P.S.A.E e per il Polo Museale della città di Firenze - Gabinetto Fotografico
Gian Lorenzo Bernini Ritratto di Costanza Bonarelli 1636-37 ca. Marmo di Carrara Firenze, Museo Nazionale del Bargello Ex S.S.P.S.A.E e per il Polo Museale della città di Firenze - Gabinetto Fotografico

A pensarci bene, organizzare una mostra sul Barocco a Roma è la cosa più facile e più difficile di questo mondo. Perché la città è stata, nel Seicento, la culla del Barocco: qui hanno lavorato Bernini, Borromini, Pietro da Cortona, Gaulli...l'elenco potrebbe quasi non finire mai. Ma il problema (se così possiamo chiamarlo...) è che molti di questi capolavori sono letteralmente intrasportabili, impossibili da esporre in qualsiasi mostra. Ecco allora che la mostra Barocco a Roma, appena inaugurata a palazzo Cipolla, si apre verso la città, diventando la tappa centrale di un percorso che coinvolge tutta Roma (e anche, non dimentichiamolo, Ariccia). Curata da Marco Bussagli e Maria Grazie Bernardini, la mostra espone dipinti di Pietro da Cortona, Guercino, Guido Reni, Poussin, Rubens, e ancora bozzetti del Bernini (oltre ad alcuni suoi busti straordinari, tra cui Scipione Borghese e Costanza Bonarelli) disegni di Borromini, incisioni, arredi....un elenco da far girar la testa. E, per chi non ne avesse abbastanza, la mostra suggerisce la visita ad altre mostre, altri palazzi ed altre chiese, in un vortice di Barocco che non può che meravigliare e sedurre. Allora come oggi.