Primavera

Oggi direi di celebrare l'ingresso della primavera con una bella e triste poesia di Trilussa, scritta nel 1938, con la seconda guerra mondiale alla porte. S'intitola, semplicemente, Primavera


"Er sole che tramonta appoco appoco

sparisce fra le nuvole de maggio

gonfie de pioggia e cariche de foco:

cento ricordi brilleno in un raggio,

cento colori sfumeno in un gioco.

 

Sur vecchio campanile der convento

nun c'è la rondinella pellegrina

che canta la canzona der momento:

però, in compenso, romba e s'avvicina

un trimotore da bombardamento".