Il santo che scompare

La sorpresa e la meraviglia, si sa, sono tra le componenti principali dell'arte barocca. Esempio lampante di questa poetica che mira a stupire e a coinvolgere il fedele, disorientato da tanta bellezza, è la chiesa del Gesù ed in particolare uno dei suoi altari, dedicato ad Ignazio, santo fondatore dell'ordine gesuita. Visitando la chiesa la mattina, diciamo verso le 9, la cappella di sant'Ignazio può sembrare una delle tante - e ricchissime - delle chiese romane, con due coppie di colonne che inquadrano la parte centrale dell'altare e la tela di padre Andrea Pozzo (autore di tutto l'apparato decorativo della cappella in realtà) che mostra Ignazio mentre riceve, direttamente dalle mani di Cristo, il vessillo con il monogramma del nome di Gesù. In realtà la tela nasconde una monumentale statua di sant'Ignazio che emerge e si mostra ai fedeli, ogni giorno alle 17.30. La statua originaria, di Pierre Legros, era in argento massiccio...troppo preziosa per passare inosservata, venne infatti fusa durante l'occupazione francese del 1798, sostituita poi da una copia in gesso argentato. Meno ricca di certo, ma assistere a questa vera e propria rappresentazione teatrale è qualcosa da fare almeno una volta nella vita.