Tradizioni romane

Visto che siamo nel periodo di Carnevale vi parlo di una tradizione, ben radicata nella Roma di qualche secolo fa e per fortuna oggi scomparsa. In sostanza il primo giorno di Carnevale il rabbino capo di Roma era costretto a recarsi in Campidoglio e ad inginocchiarsi di fronte al Senatore e ai Conservatori della città, pronunciando un discorso al termine del quale, puntualmente, il senatore congedava il rabbino dicendoli "Andate! Per quest'anno vi soffriamo!" e rifilandogli un gran calcio nel didietro. Fortunatamente abolita nel 1667 da papa Clemente IX, di questa usanza ci parla anche il caro Zanazzo, che spiega anche come, a seguito della decisione di papa Clemente, gli ebrei di Roma furono però obbligati ad accollarsi gran parte delle spese del carnevale:

"Er primo ggiorno de Carnovale, ddice, ch’er Capo Rabbino de Ghetto annava a riverì er Senatore romano e a inchinajese d’avanti co’ la capoccia insino a ttera.Allora er Senatore, bbôna grazzia sua, je metteva un piede su la capoccia, oppuramente lo mannava via cor un carcio indove se sentiva mejo, in nome de Baruccabbà. Cor tempo poi levorno ’st’usanza bbuffa, e in cammio, obbrigorno li ggiudìi a ppagà’ ttutti li

palii che vvinceveno li bbarberi a le corse che sse faceveno p’er Corso in de li otto ggiorni de Carnevale.