Scava scava...

Se di una cosa si può essere sicuri, è che la metropolitana è una costante fonte di preoccupazioni per romani e turisti: pioggia, scioperi, treni vetusti, corse a singhiozzo, carrozze stracolme, calde d'estate e fredde d'inverno. A volte però la metro - anche se involontariamente - riserva anche piacevolissime sorprese. Prendete il caso della metro C e del suo cantiere infinito: scavando nella zona di san Giovanni gli archeologi si sono trovati di fronte al più grande bacino idrico mai ritrovato. La vasca in realtà non è stata nemmeno riscoperta interamente, visto che le sue dimensioni (sembra 35 x 70 metri, superficie che corrisponde ad uno iugero) superano quelle dello stesso cantiere di scavo, ma che sembra fosse destinata ad essere riserva d'acqua ad uso delle coltivazioni vicine, ma anche vasca di compensazione nel caso di piene del fiume. Tutta l'area del Laterano era in effetti in epoca classica ricca di interessanti insediamenti pubblici e privati: sorgevano infatti qui i Castra Nova Equitum Singularium, caserma costruita da Settimio Severo e poi distrutta da Costantino per far posto alla cattedrale di san Giovanni; si trovavano qui inoltre molte residenze patrizie (lo stesso nome della zona deriva dalla famiglia dei Laterani) circondate da grandi vigne e giardini...l'aspetto così idillico dell'area non è cambiata molto in realtà fino alla fine dell'800, quando tutto il Laterano ed il Celio subiscono un processo di profonda urbanizzazione all'indomani dell'unità d'Italia.