Il sacello di san Zenone

E bravi...anche stavolta avete indovinato dov'era stata scattata la foto del post di ieri. Siamo letteralmente all'ombra di santa Maria Maggiore, più precisamente a santa Prassede. La chiesa nasce come titulus ed è documentata almeno dal 491, ma viene tuttavia monumentalizzata da papa Adriano I nell'VIII secolo e poi completamente ricostruita da Pasquale I tra 817 e 824, ispirandosi all'architettura della paleocristiana basilica di san Pietro. L'interno, nonostante i rifacimenti dei secoli successivi, conserva ancora l'impianto di IX secolo e la decorazione a mosaico del presbiterio e dell'abside. Sempre dell'epoca di Pasquale I è proprio il sacello di san Zenone che si apre sulla navata laterale destra: si tratta di un piccolo ambiente completamente ricoperto da mosaici che decorano anche la parete esterna, quasi a volerci invitare ad entrare in questo spazio incantato, dominato dalla volta con Cristo nel clipeo sorretto da quattro angeli. Su una delle pareti del piccolo oratorio, tra gli altri santi, tutti con il classico nimbo tondo attorno alla testa (insomma, l'aureola) compare una figura femminile con il nimbo quadrato. Perché questa differenza? Tradizionalmente, nell'iconografia medievale, il nimbo quadrato caratterizza soltanto i personaggi ancora in vita al momento della realizzazione del mosaico. Succede così nell'abside principale della chiesa, dove Pasquale I ha la sua bella aureola squadrata; succede così anche in questo piccolo sacello, dove la donna rappresentata è Teodora, madre dello stesso pontefice. C'è ancora una cosa però di particolare nel sacello, ma ne parleremo domani...