Augusto in technicolor

E pensare che la nostra idea di arte classica si basa tutta su di un madornale errore! Abituati come siamo alla visione odierna, per secoli - aiutati anche dalla critica, in primis da Winckelmann, teorico del neoclassicismo - abbiamo pensato che l'arte antica fosse immacolata, bianco latte, senza che la minima imperfezione intaccasse il colore del marmo...niente di più sbagliato! L'antica Roma era coloratissima: templi, colonne, statue, tutto era colorato, per enfatizzare gli elementi più importanti di un'architettura o, nel caso delle statue, farle apparire come veri esseri viventi. Certo, vedendo oggi certe ricostruzioni, quest'uso così smodato del colore risulta a volte addirittura un po' kitsch...ma tuttavia basata su indubbi resti e teorie inoppugnabili. Per far un salto del passato allora si può approfittare di una bella iniziativa prevista per domani sera all'Ara Pacis, con ingresso straordinario dallle 21:00 alle 24:00: per celebrare al meglio i duemila anni dalla morte di Augusto (che si spense il 19 agosto del 14 d.C.) i rilievi dell'altare, che celebra la pace riportata da Augusto in tutto l'impero, prenderanno vita e colore grazie ad una proiezioni digitale. E, se il risultato non dovesse piacere, basta spegnere il proiettore e tornare alla bianchissima arte dei nostri libri di storia.