Una gran sete

In questi giorni di gran caldo incontrare una fontanella è sempre un piacere, meglio se la suddetta ha una storia da raccontare. Nascosta dai motorini in via Lata (il nome ricorda quello che un tempo era anche il nome di via del Corso) si trova ad esempio la cosiddetta fontana del facchino, in cui un omino regge una piccola botte dalla quale scorre acqua freschissima. Poco si sa dell’identità di quell’acquaiolo, se sia o meno un vero ritratto, ma ormai per tutti è diventato Abondio Rizio, vissuto nel Cinquecento e – sembra - particolarmente dedito al vino e spesso alticcio: fa parte anche lui del gruppo delle statue parlanti, e anche sulla sua botticella sono stati ritrovati di tanto in tanto, tra Quattrocento e Ottocento, rime sferzanti e ironiche che castigavano i costumi dei potenti…dopotutto in vino veritas.