La voce de Roma

Uno dei primi libri che ricordo di aver letto, a parte le Storie del Bosco di Tony Wolf (e per chi l’ha amato come me sa che non c’è niente di meglio di una pannocchia arrostita e cosparsa di miele…) raccoglieva i sonetti di Trilussa. Lo sfogliavo e risfogliavo, imparavo qualche rima a memoria e cercavo di recitarle in maniera credibile. Trilussa è per me, più di altri, il vero poeta di Roma, er poeta, anzi. Chi altri, se non un poeta, può tirar fuori dal cilindro una meraviglia del genere?

 

"C’è un’ape che se posa

su un bottone di rosa:

lo succhia e se ne va…

tutto sommato, la felicità

è una piccola cosa"