Vedo le mura e gli archi...

Foto ufficio stampa Zetema
Foto ufficio stampa Zetema

Tanti a Roma sono i luoghi che hanno un'atmosfera magica, quasi al di fuori del tempo...tra questi c'è senza dubbio anche il Museo delle Mura di Porta san Sebastiano, ospitato proprio all'interno delle antiche mura di Aureliano, maestosa opera di ingegneria e architettura che dal 275 d.C. segnano il limite della città antica. La porta - l'antica porta Appia, poi dedicata al santo martire sepolto poco distante da qui - fu per secoli al centro della vita politico-culturale della città: qui, nel 1327, i romani sconfissero l'esercito di Roberto d'Angiò che da Napoli cercava di invadere Roma (un'iscrizione, ancora visibile nello stipite interno della porta, mostra l'Arcangelo Michele che uccide il drago e recita: "l’anno 1327, indizione XI, nel mese di settembre, il penultimo giorno, festa di S. Michele, entrò gente straniera in città e fu sconfitta dal popolo romano, essendo Jacopo de’ Ponziani capo del rione"); nel 1536 passa da qui l'imperatore Carlo V per fare il suo ingresso trionfale in città, e lo stesso farà qualche anno dopo (siamo nel 1571) Marcantonio II Colonna, vincitore della battaglia di Lepanto. Una porta che ha visto insomma passare la storia sotto i suoi fornici, e che oggi accoglie i curiosi raccontando l'origine e l'importanza di quella cinta muraria, la sua tecnica costruttiva ed  i motivi che portarono alla decisione di costruire un tale apparato di difesa, accolto con terrore dai romani che erano abituati a considerare la città come qualcosa di invulnerabile. E l'idea che davvero lo sia stata, un tempo lontano, si percepisce bene osservando la grandiosità di queste mura, che si estendono per ben 19 chilometri...nonostante i secoli, gli acciacchi del tempo e l'incuria dell'uomo...